giovedì 14 ottobre 2010

eat pray love

questo freddo mi ricorda la terra promessa. mi ricorda quelle serate buie, gelide, passate a guardare rapita una bimba che si allena per cheerleading, un ragazzino che prepara il suo progetto di scienze, una ragazza che messaggia senza guardare la tastiera, un coreano che cerca di raccontare la sua giornata in un inglese stentato, un bimbo che per attirare l'attenzione della mamma si rotola sul pavimento in una danza frenetica.
e poi io, una tazza di thè fra le palme, il sorriso impresso sul viso. non mi stancavo mai di osservare quel mondo che sentivo così mio, quella famiglia che mi mostrava il suo sostegno in ogni minimo gesto.

e poi veniva la cena. il sorriso di Baba, i suoi occhi di brace. il pollo al centro della tavola.
tutti seduti, tutti in silenzio. a pray to god, allah and every spirit in this world.
mangiare, mangiare giusto, mangiare regolare. sentire l'appetito, sentirsi pieni e fermarsi.
mangiare quando si ha voglia, quanto sia voglia.

non ho mai digiunato, non mi sono mai abbuffata. ero grassa, ma non mi sentivo grassa.

no problems, no troubles, no anxious. just love.

e il tuo amore che mi accompagnava come un'ombra. sparecchiavo, sorridevo a tutti e poi scendevo in camera mia, ancora sorridente, a ricordare i bei momenti della giornata, a raccontarli ad una sorella contenta di conoscerli. e la sigaretta prima di dormire, fumata di nasconsto, al riparo nei cespigli, al freddo pungente.

Nessun commento:

Posta un commento